lunedì 4 settembre 2017

Recensione: "The Host" di Stephanie Meyer

Buongiorno e buon inizio settimana, Lettori! Come state? Come stanno trascorrendo i primi giorni di Settembre? I miei si stanno costruendo su un ritmo di studio sempre più intenso, visto l'inesorabile avvicinarsi del temuto esame di Filologia! Ma, niente paura, perché qualche minuto per una pausa librosa si trova sempre.



Titolo: The Host - L'ospite
Autore: Stephenie Meyer
Casa editrice: BUR
Pagine: 591
Prezzo: € 11,05
Valutazione finale: ✩✩✩✩¹/₂


Nel futuro la specie umana sta scomparendo. Un'altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c'è Jared, l'uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli "invasori", ama e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l'anima aliena che le è stata assegnata. Perché l'identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati. Così l'aliena Wanderer si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti: l'amore. E, spinta da questa forza nuova e irresistibile, accetta, contro ogni regola e ogni istinto della sua specie, di mettersi in cerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme a Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi. Già pubblicato in Italia da Rizzoli con il titolo "L'ospite". 


 Recensione:
Ho iniziato The Host con delle aspettative piuttosto alte, per due motivi: Il primo, forse quello più facilmente intuibile, è che si tratta di un romanzo di Stephanie Meyer, autrice sia odiata e criticata, che amata e idolatrata. Io, personalmente, non posso inserirmi ne nel gruppo di antifan, ne in quello dei fan sfegatati, ma sarebbe ipocrita da parte mia dire che non ho amato -ancora di più che le sue storie- il suo stile narrativo, fin dai tempi di twilight. All'epoca avevo trovato una scrittura molto semplice e divertente ma, allo stesso modo, mai banale o colma di lacune, capace di accaparrarsi l'attenzione del lettore e di tenerlo ancorato alle pagine fino alla fine; qui, invece, mi sono imbattuta in uno stile decisamente più adulto e maturo che, molto più adatto a descrivere l'insieme di dubbi, emozioni contrastanti e rapporti complicati, si è unito senza forzature alla storia, creando un mix vincente.

Il secondo motivo per cui da subito mi sono approcciata alla lettura con delle aspettative piuttosto alte, è che mi ero innamorata della storia ancora prima di comprare il romanzo, grazie al film che ne è stato tratto nel 2013. Certo, ammetto che un po' della mia ammirazione è stata riflessa sulla pellicola (e poi sul libro) grazie alla bellissima Saoirse Ronan, che ha interpretato Melanie, la nostra protagonista. Si tratta infatti di una delle mie attrici preferite e, proprio come è avvenuto in questo caso, quando la ammiro nei panni di questo o quel personaggio, ai miei occhi l'intera vicenda assume una bellezza non indifferente.
 
Ma, per fortuna, nonostante lo sguardo tutt'altro che oggettivo e le aspettative stellari, The Host è riuscito a non deludermi. La storia che vi ho ritrovato si è dimostrata ancora una volta affascinante, i personaggi ben delineati e differenziati, le ambientazioni suggestive e ben descritte, e -come accennavo prima- lo stile curato e adatto ad approfondire le relazioni ingarbugliate dei personaggi.

La narrazione non è molto veloce ma, come chi mi segue da un po' avrà ormai intuito, questo non è un aspetto che mi dispiace. Anzi. Le descrizioni sono sempre ben accette da parte della sottoscritta, purché coerenti, ben organizzate e non forzate. E in questo caso trovo che l'evoluzione graduale della condizione della protagonista sia stata più che adatta e utile per farla conoscere meglio al lettore, che ne rincorre i pensieri, le curiosità, le paure e poi anche i dubbi sulla propria natura e sui suoi desideri più nascosti.

L'unica cosa che lo stile calmo e descrittivo adottato dall'autrice, avevo paura potesse rovinare, era la storia d'amore, o meglio, le storie d'amore, ingarbugliate in una tela di attrazione, gelosia, confusione, e senso di colpa. Ma, per fortuna, quando è arrivato il momento, mi sono resa conto che Stephenie Meyer è ancora in grado di farmi battere il cuore, con poche, semplici parole.

In conclusione, cari Lettori, mi sento di consigliare questo romanzo a tutti gli amanti del genere, a chi ha voglia di qualcosa di diverso, a chi non sente il bisogno di una scrittura costruita sui soli dialoghi ma, al contrario, anche leggermente più descrittiva (anche se mai noiosa) e a chi -come me- ha sempre voglia di leggere di una storia d'amore intensa e forte. 

E voi? Avete mai letto "L'ospite"? Se si, vi è piaciuto? 
Sarò felice di conoscere le vostre opinioni tramite i commenti!

6 commenti:

  1. Ciao Sonia. Io l'ho letto diverso tempo fa, all'epoca mi piacque davvero tanto! E la trasposizione cinematografica non è affatto male :)

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    1. Ciao Rosa!
      Anche a me il film non è affatto dispiaciuto, e adesso che ho terminato il libro ho una voglia pazzesca di rivederlo!

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  2. Non ho mai letto questo libro e nemmeno mai visto il film, ma questa tua recensione cosi ben fatta mi ha fatto venir voglia di leggerlo!
    Quando ero più piccola ho adorato la saga di Twilight e spero che l'autrice sia in grado di trasmettermi di nuovo quelle emozioni.

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    1. Ciao Anita!
      Il libro te lo consiglio vivamente perché credo sia veramente organizzato bene. La scrittura è sicuramente diversa a quella usata in Twilight, ma è comunque riuscita ad emozionarmi. Il film ad alcuni non è piaciuto ma io credo che sia molto carino!

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  3. Ciao Sonia! Io contrariamente a te avevo iniziato a leggere questo libro con basse aspettative, ma mi sono dovuta decisamente ricredere!
    Nonostante il libro sia diventato uno dei miei preferiti sono però titubante a guardare il film, ho paura che non riesca a rendergli giustizia. Ma se dici che anche quello merita gli darò volentieri un'opportunità!

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    1. Ciao Silvia!
      Sono contenta che il libro ti abbia fatto ricredere sulla storia, perché credo davvero che meriti.
      Il film l'avevo visto diverso tempo fa, quindi sinceramente non ricordo alla perfezione le scene e le modalità con cui hanno trasposto la storia su pellicola, però so di essermi emozionata guardandolo e di aver adorato l'interpretazione dell'attrice professionista che, come ho detto nella recensione, è una delle mie preferite in assoluto.
      Ad ogni modo avevo intenzione di rivederlo in questi giorni e di parlarne qui, anche facendo riferimento al romanzo.

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